Orange Fiber quando le arance si trasformano in vestiti.
Come ben sappiamo, tutti i giorni in ognuna delle nostre case, vengono prodotti enormi quantità di rifiuti che vengono smaltiti nelle discariche cittadine, andando ad aumentare il problema della gestione dei rifiuti stessi. Fortunatamente, oggi, si cerca di limitare gli sprechi di materiale riciclando il più possibile plastica, vetro ed altri rifiuti, ma sono ancora molti i rifiuti che non vengono gestiti.
Ad esempio, ogni anno, sono oltre 500.000 le tonnellate di scarti che vengono prodotti dall'industria di trasformazione agrumicola e che vengono buttati nelle discariche. Ma come riutilizzare questi scarti?
La soluzione è stata ideata da Adriana Santanocito ed Enrica Arena, ideatrici e fondatrici della Orange Fiber.
Entrambe catanesi, durante la preparazione delle loro tesi di laura, le ragazze si erano chieste come realizzare dei tessuti che fossero sostenibili, riutilizzando gli scarti dell'industria agrumicola.
Dopo ricerche e studi sui processi di trasformazione delle biomasse in tessuti, riescono a realizzare un'ipotesi di fattibilità, che poi brevettano insieme al Politecnico di Milano.
Nel febbraio del 2014, Adriana ed Enrica costituiscono la loro start up, la Orange Fiber, con la quale a settembre 2014 presentano il primo tessuto da agrumi al mondo.
A dicembre 2015 inaugurano il primo impianto pilota per l'estrazione della cellulosa da agrumi. Oltre a sviluppare tessuti che siano sostenibili e biodegradabili, hanno voluto arricchirli con l'aggiunta di olii essenziali naturali, in modo tale da realizzare tessili che rilascino sulla pelle di chi li indossa la vitamina C degli olii, agendo come una crema cosmetica e vitaminica.
Ad oggi il progetto è in fase operativa e sono al vaglio alcune proposte di top brandi di moda per l'ingresso sul mercato.